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domenica 31 luglio 2011

IL CAVALIERE D'INVERNO


D'estate si sa, c'e' un po' piu' di tempo per leggere, e seguendo il consiglio di un'amica ho comprato 'IL CAVALIERE D'INVERNO ' di PAULLINA SIMONS.
E' uno dei libri piu' intensi ed emozionanti che io abbia mai letto.....ti fa' stare sempre con gli occhi ben aperti per tutte le atrocita' della guerra,pero' alla fine capisci che un amore cosi' profondo e intenso puo' vincere anche sul male..
La storia d'amore tra SHURA e TATIANA e' un continuo susseguirsi di colpi di scena,tra un batticuore e l'altro le pagine volano, e quando ti ritrovi alla fine,vorresti che ci fosse una continuazione della storia.... e la continuazione c'e'. Ho letteralmente divorato TATIANA e ALEXANDER(il secondo volume ) e IL GIARDINO D'ESTATE (terzo e purtroppo ultimo libro) Non ho mai letto una storia cosi' bella e avvincente !!...Quante emozioni!....
Vi consiglio la trilogia . assolutamente da non perdere!!

LA PERDONANZA CELESTINIANA



La 'Perdonanza Celestiniana' è un Giubileo che trova origine nel lontano 1294 e ha il suo culmine con il rito dell'apertura della Porta Santa della basilica di S.Maria di Collemaggio all'Aquila, rimasta intatta nonostante il terremoto del 6 aprile 2009.L'indulgenza plenaria, la più antica della cristianità, emanata in quell'anno con una bolla di Papa Celestino V, potrà essere ottenuta dai fedeli entrando - "sinceramente pentiti e confessati" - proprio da quella porta, aperta solo per 24 ore tra la sera del 28 e quella del 29 di agosto.

Solitamente prima del rito religioso, la Bolla del Perdono universale del Pontefice, poi santificato, viene letta dal sindaco del capoluogo abruzzese, al termine di un corteo composto da centinaia di figuranti in costume d'epoca e da rappresentanti istituzionali: una delle caratteristiche di questo Giubileo sta nel fatto che è la Municipalità a indire la celebrazione della Perdonanza.

Questo perché Papa Celestino V, poco prima delle dimissioni (fatto pressoché unico nella Chiesa, avvenute appena quattro mesi dopo l'elezione), donò la Bolla alla città, affinché la custodisse. Il prezioso documento, restaurato per la prima volta nel 1997, era conservato nella stanza blindata della torre del palazzo comunale: dopo il terremoto è stato recuperato intatto ed è attualmente custodita nella caserma della Guardia di Finanza di Coppito.

Prima del sisma la Bolla veniva fatta uscire solo ogni 28 agosto (l'indulgenza è infatti annuale) per essere portata a Collemaggio; veniva poi riconsegnata alla Municipalità il giorno successivo.( Da un articolo de LA STAMPA)

sabato 30 luglio 2011

CELESTINO V E L'ABBAZIA DI COLLEMAGGIO



Papa Celestino V

Pietro Angeleri, in seguito chiamato fra' Pietro da Morrone, poi divenuto papa col nome di Celestino V e infine canonizzato come San Pietro Celestino, nacque ad Isernia nel 1215 da Angelo Angelerio e Maria Leone, contadini poveri, onesti e profondamente religiosi. Penultimo nato di 12 fratelli, dopo la morte prematura del padre, si dedicò fin da ragazzo al lavoro dei campi. Pur non essendo nato a Sulmona, la sua storia si intrecciò fortemente con la nostra città.

Nel 1231 decise di vestire l'abito benedettino ma a 20 anni, insoddisfatto della vita spirituale dell'ordine, si ritirò da eremita in una grotta nelle vicinanze del fiume Aventino, nei pressi di Palena. Nel 1238 andò a Roma dove fu ordinato sacerdote nel 1241. Celebrò la prima messa nella chiesa di San Pietro in Montorio e tornò in Abruzzo, stabilendosi alle falde del monte Morrone, prendendo come modello di vita S. Giovanni Battista: non beveva vino, non mangiava carne e praticava quattro quaresime l'anno.

Nel 1259 fra' Pietro da Morrone ottene i finanziamenti per costruire l'Abbazia morronese che sorse attorno all'antica chiesetta di S. Maria del Morrone, poi detta di Santo Spirito. Poi verso il 1265 fra' Pietro fece costruire l'Eremo di Sant'Onofrio [L'eremo dal basso] (patrono degli eremiti), dove si ritirò in preghiera ed eremitaggio solitario. Qui nel luglio del 1294 fu informato dell'avvenuta elezione a Pontefice. La decisione venne presa nel Conclave di Perugia il 5 luglio del 1294. La cerimonia di inconorazione avvenne il 29 agosto nella basilica di S. Maria di Collemaggio a L'Aquila, sede ancora oggi della "Perdonanza Celestiniana", e che egli stesso aveva fatto costruire qualche anno prima.

Il fatto rimasto alla storia non è tanto la sua elezione quanto la celebre rinuncia al papato avvenuta dopo soli cinque mesi e precisamente il 13 dicembre 1294. Sull'elezione e sui retroscena della vicenda, che è il cuore della vicenda religiosa e umana di fra' Pietro, ho scritto una pagina a parte che comprende anche il dibattito sul famoso personaggio dantesco "che fece per viltà il gran rifiuto". Il suo successore, Bonifacio VIII, protagonista di numerose e poco nobili vicende, arrivò ad imprigionarlo nella rocca di Fumone (Frosinone) dove morì solo e dimenticato il 19 maggio del 1296.

La fama di Celestino, tuttavia, non morì e nel maggio del 1313, fra' Pietro venne elevato agli onori degli altari col nome di San Pietro del Morrone, con solenne cerimonia nella cattedrale di Avignone e alla presenza di Clemente V. Il festeggiamento avviene il 12 giugno, ma i pellegrini si recano negli eremi della regione anche il 19 maggio, giorno della sua morte. L'ordine dei Celestini fu istituito nel 1274 da Gregorio X (prima quindi della sua elezione) e arrivò a contare 96 monasteri italiani e 21 francesi. L'ordine scomparve in Francia nel 1789 e in Italia nel 1807.

Esistono in Abruzzo altre testimonianze della presenza di Celestino: la chiesetta della Croce in località Cerreto, il monastero di Santo Spirito a Majella (Roccamorice - PE), che fece ricostruire dopo un lungo periodo di abbandono, San Giovanni dell'Orfento, in cui visse per nove anni dal 1284 al 1293, S. Croce al Morrone (Sulmona), secondo romitorio fatto costruire dopo quello di S. Maria Morronese e infine sempre nella stessa zona S. Maria de Criptis (delle grotte), nominata anche in un documento del '500 e vicina alla grotta abitata da Celestino.

La vicenda della sua tribolata elezione ha ispirato l'opera di Ignazio Silone "La storia di un povero cristiano", un dramma teatrale in cui sono descritte molte delle vicende che ho qui riassunto. Lo consiglio a coloro che volessero approfondire l'argomento.
L'elezione di Celestino V e il "gran rifiuto"